Storia ed evoluzione del Fax. Come funziona, a cosa serve?

Il primo fax fu ideato da Alexander Bain nel 1846, per essere poi sviluppato e migliorato in seguito da Frederick Bakewell, nel 1854.

Oggi la produzione di stampanti multifunzioni e fax supera i 13.5 milioni di pezzi. Le prime sono state realizzate intorno alla fine degli anni 90 e successivamente si sono evolute in sistemi digitali e soluzioni più efficienti e produttive (per approfondimenti)

Fax, cos’è?

Il fax rappresenta un servizio telefonico improntato sulla trasmissione, invio e ricezione, di immagini e documenti.

La tecnologia del fax si è evoluta radicalmente nel tempo fino agli anni Settanta quando le tre funzionalità di scansione, stampa e invio dati divennero un forte punto di riferimento per le aziende tanto da essere unite in un unico apparecchio: il telefax.

A questo “balzo” tecnologico, ha poi fatto seguito la realizzazione di stampanti a trasferimento termico, ink-jet e laser, comprensivi della funzionalità di fax per digitalizzare documenti ed immagini. Oggi è uno strumento decisamente  obsoleto e in pochi uffici si continua ad utilizzarlo, tuttavia presenta una storia interessante che merita di essere raccontata.

Come si usa(va) il fax?

Lo strumento di fax scansiona documenti, attraverso la digitazione del numero del telefono del destinatario, per un invio rapido ed intelligente ad un altro luogo munito di fax.

Il dispositivo fax opera in tre step:

  • Scansione del documento immesso nell’apposito sportello;
  • Digitazione del numero di telefono fisso del destinatario;
  • Invio del documento premendo il relativo pulsante.

Questa funzionalità abbrevia il passaggio di scrittura ed invio mail oppure di scansione al computer.

L’idea infatti nacque dalla necessità di trasmissione e condivisione di materiali per diffondere notizie ed informazioni, in tempo reale in tutto il mondo.

Ad oggi negli uffici, il singolo strumento fax viene spesso sostituito con una macchina multifunzione (fotocopiatrice, fax, stampante e scanner). Un esempio di questa tipologia di prodotto è rappresentato dalla serie  IMAGE RUNNER di Canon,

Come ricevere fax su email

Il servizio di fax via email traduce i documenti in codice, di modo che la macchina destinataria possa tradurre lo stesso contenuto e stamparlo.

I formati in cui possono arrivare i fax sono i seguenti:

  • Adobe PostScript (.ps)
  • Microsoft Word in ogni sua versione
  • Rich Text (.rtf)
  • Microsoft Excel
  • Microsoft Powerpoint
  • OpenOffice Writer Document (.odt)
  • Fogli di calcolo
  • HTML (.htm, .html)
  • Immagini TIFF e JPEG
  • Immagini GIF e PNG
  • Plain Text (.txt)
  • HP Printer Control Language (.pcl)

I passaggi da seguire quando arriva un fax sono molto semplici: il mittente compone il numero, la macchina compie il suo lavoro di trasmissione e quando al ricevente arriva la mail, basterà cliccare sull’allegato per preparare il documento all’eventuale stampa.

I server delle email sono protetti da tecnologie di sicurezza che possono essere personalizzate con una chiave di protezione su ogni documento che arriva tramite fax.

Per ulteriori chiarimenti e dubbi, Pro.digi garantisce una consulenza completa nell’acquisto e post vendita a tutti i suoi clienti, per ogni esigenza.

Breve storia dello scanner, origini e caratteristiche

Pro.digi e gli scanner

Da anni Pro.digi si occupa di vendita, noleggio e assistenza di stampanti multifunzione Canon, ma non solo. L’offerta comprende anche plotter, distruggi-documenti e scanner.

Che cos’è e quando è nato lo scanner?

La nascita del primo scanner si deve a Russell Kirsch, un ingegnere informatico americano che lavorava per un’agenzia governativa nel campo della ricerca e dello sviluppo informatico.

Lo studioso nel 1957 utilizzò una foto di suo figlio per scannerizzarla e trasformarla quindi da cartacea a digitale. Inizialmente Kirsch non si rese conto dell’importanza e dell’impatto che la sua scoperta avrebbe avuto negli anni avvenire soprattutto nell’ambito aziendale. Non a caso, la foto scannerizzata è stata inclusa nel 2003 dalla rivista Life nell’elenco delle “100 foto che hanno cambiato il mondo” (per approfondimenti).

Lo scanner è un dispositivo piuttosto diffuso, ma che cos’è esattamente?

La parola scanner deriva dal verbo scandire, questo termine indica il procedimento di riconoscimento di dati e trasmissione di quest’ultimi virtualmente. Lo scanner è un dispositivo utile all’interno di un’azienda per coordinare e gestire i documenti elettronici.

Sul mercato esistono diverse tipologie di questo strumento, alcuni particolarmente innovativi che sono capaci di produrre la scannerizzazione di centinaia di pagine al minuto.

Inoltre, esistono anche dei tipi di scanner portatili. Questi dispositivi sono caratterizzati dall’assenza di fili, dalle dimensioni estremamente ridotte e possono effettuare scansioni sia a colori che in bianco e nero.

Di base lo strumento scanner attua un procedimento contrario a quello della stampante, in quanto va a fare una copia di un documento cartaceo che poi viene trasmesso come documento digitale.

Ogni scanner che si rispetti è realizzato servendosi di un sensore ottico che è sensibile agli impulsi luminosi. Questo sensore può essere di due tipologie prestabilite: sensore CCD e sensore PMT.

Come funziona uno scanner con sensore CCD?

Sensore CCD (Charged-Couped Devices).

Questo tipo di sensore viene utilizzato essenzialmente per gli scanner cosiddetti a letto piano, oppure per gli scanner di diapositive o quelli manuali.

Quando si scansiona un documento, una luce di colore bianco va ad illuminare l’oggetto da scannerizzare e la matrice per prima cosa accoglie il riflesso della luce. In seguito, lo strumento va ad analizzare la dimensione effettiva del documento da scansionare e segnala le discrepanze di tensione, cioè i vari gradi di luce analogica. Una volta esaminato il documento da scannerizzare, il dispositivo lo invia ai convertitori A/D che poi lo trasformano in dati binari.

Tale procedimento può sembrare lungo, in realtà viene attuato in una frazione di secondo.

Il risultato finale deriva da tre elementi in particolare:

  • Spettro e intensità dei colori individuabili;
  • Qualità degli elementi informatici di acquisizione;
  • Risoluzione effettiva della scansione.

E lo scanner con sensore PMT?

PMT (Photo Multipler Tubes).

Il sensore ottico PMT è caratterizzato da tubi fotomoltiplicatori, ed è solitamente impiegato negli scanner a tamburo. Solitamente i fotomoltiplicatori degli scanner con sensore ottico PMT, sono tre, uno per il colore rosso, uno per il verde e uno per il blu.

Anche se la PMT è una tecnologia più obsoleta e costosa rispetto a quella CCD, è in grado di ottenere un risultato finale di qualità migliore.

L’azienda Pro.digi vanta una vasta gamma di stampanti multifunzione e di scanner. Molto interessante è il nuovo scanner documentale desktop, Canon imageFORMULA DR-S150 (per ulteriori informazioni).

Questo nuovo strumento è stato ideato e progettato per chi desidera essere in possesso di un dispositivo sicuro e versatile. Lo scanner Canon ImageFORMULA DR-S150, estremamente flessibile e dalle dimensioni ridotte, è creato per essere condiviso in ambienti aziendali di piccoli, medi e grandi volumi.

Canon ImageFORMULA DR-S150 comprende la funzione di scansione PUSH ed è inoltre in grado di scansionare documenti personali come passaporti e carte d’identità in maniera impeccabile.

Lo scanner è adattabile a molteplici ambienti lavorativi soprattutto per i suoi strumenti di connessione di rete. Lo schermo touchscreen LCD a colori, offre la possibilità di effettuare scansioni in maniera facile, intuitiva e  veloce.