consumabili di stampa

Toner ed ecologia

Le stampanti impiegano le cartucce di toner per effettuare le operazioni di stampa, ma una volta che sono esaurite cosa succede?

Il toner è un pigmento di colore composto da una polvere molto fine che a sua volta è costituita da ossidi di ferro, resina e carbone. I toner vengono impiegati nelle stampanti ma anche per i fax e le fotocopiatrici/multifunzioni.  

Come funzionano le cartucce di toner?

Il toner viene adagiato attraverso un tamburo sul foglio da stampare, questa operazione si ottiene sfruttando un caricamento elettrico di segno opposto che si crea fra il pigmento e il foglio in questione. Il toner, viene fuso mediante un riscaldatore e così facendo è in grado di lasciare sulla carta del foglio un segno. 

Le cartucce di toner al giorno d’oggi si possono trovare di quattro colori principali, che poi combinati insieme riescono a dare tutte le altre tonalità necessarie e sono: il magenta, il giallo, il nero e il ciano, i cosiddetti colori del sistema CMYK.

Il problema principale di questo procedimento è che il toner rappresenta un rifiuto chimico speciale e se non viene smaltito in maniera appropriata può impattare negativamente  sull’ecosistema.

Come smaltire le cartucce di toner di un ufficio?

Ovviamente per le aziende è ancora più importante stare attenti allo smaltimento di questi prodotti chimici, in quanto all’interno di un ufficio la percentuale di cartucce consumate è maggiore rispetto che da un privato. 

Ogni azienda che fa uso di stampanti è sottoposta all’obbligo legislativo di smaltire correttamente le cartucce di toner, questo obbligo è prescritto dal D.Lgs. 152/2006. Secondo questo decreto legge, le imprese devono impegnarsi nel smaltire le proprie cartucce nel modo più ecologico possibile, e se richiesto, devono dimostrare tramite il FIR, ovvero il Formulario di identificazione del Rifiuto, che hanno ottemperato ai propri “obblighi ecosostenibili”. 

Cartucce colorate per stampanti

Ma come fare?

  • Una strada percorribile è quella di contattare direttamente chi vende le cartucce impiegate dalla stampante. Infatti tantissimi rivenditori includono tra i loro servizi abbonamenti specializzati per la raccolta e lo smaltimento delle cartucce esauste, avvalendosi del supporto di società alle quali viene trasferita la paternità del rifiuto. Pro.digi srl può stipulare questo tipo di contratti, avendo a cuore la gestione del ciclo di vita del rifiuto di stampa. Infatti, la salvaguardia dell’ecosistema e dell’ambiente circostante rappresenta una delle colonne portanti dell’azienda
  • La strada alternativa è insidiosa e burocraticamente complessa dal momento che chi produce il rifiuto, deve seguirne l’intero ciclo di vita e ne è responsabile fino alla fine. In particolare dovrà: 
  1. Verificare che il soggetto a cui vengono conferiti i rifiuti abbia le autorizzazioni necessarie (Cat. 8 presso l’Albo Nazionale dei Gestori Ambientali); 
  2. Compilare il formulario (F.I.R), tenendo presente che “il trasportatore non è responsabile per quanto indicato nel formulario dal produttore dei rifiuti e per eventuali difformità”; 
  3. Accertarsi che il trattamento finale sia affidato ad operatori ambientali virtuosi; 
  4. Assicurarsi di ricevere indietro dal trasportatore la 4° copia del formulario, e conservarla per almeno 3 anni…e molto altro!

 

Smaltire correttamente le cartucce è indispensabile per preservare l’ambiente da ulteriori danni irreversibili. 

Il documento FIR si compone di 5 parti che vengono accuratamente compilate dall’azienda che deve smaltire dei rifiuti speciali. Le sezioni sono: 

  • Il produttore – quindi l’impresa che desidera smaltire i rifiuti; 
  • Il destinatario – l’azienda che si occuperà del procedimento; 
  • L’intermediario – normalmente è l’ente che fattura all’impresa il servizio di smaltimento, oppure l’attività che si occuperà del recupero; 
  • Il trasportatore – l’impresa di trasporto a cui l’azienda consegna i rifiuti da smaltire; 
  • Il carattere del rifiuto – è necessario inserire il codice C.E.R.. Il C.E.R è appunto un codice utilizzato per identificare la tipologia di rifiuto che si vuole smaltire, (principalmente questo codice ne indica la composizione e il procedimento di provenienza). 

Questo modulo può essere rilasciato soltanto da enti specializzati e autorizzati nello smaltimento di rifiuti. Il documento deve essere conservato per almeno 5 anni come afferma l’articolo 193, comma 2 del D.lgs. 152/2006.

Questi sono soltanto piccoli passi verso una migliore consapevolezza del danno che alcune sostanze possono apportare all’ambiente. Riuscire a diminuire l’impatto negativo che l’uomo ha sul territorio è un dovere civico, e le aziende, che impiegano maggiormente materiali che possono danneggiare l’ecosistema devono essere le prime a prendere i giusti provvedimenti. 

Dei toner delle stampanti

Stampanti multifunzione e colore

RGB & CMYK 

Due acronimi famosi ma non sempre conosciuti approfonditamente.  Questi due termini sono collegati a doppio filo con i colori delle stampanti, ma anche di schermi e fotocamere. 

Cenni storici 

Con l’avanzare della tecnologia e lo sviluppo di stampanti, specialmente di stampanti ad uso aziendale ed industriale, si ebbe la necessità di dare un codice ai colori utilizzati.

Durante il 1800, vennero effettuati degli esperimenti per capire quale fosse il numero minimo di colori che combinati insieme, in diverse dosi e percentuali, sarebbero stati in grado di dare più tonalità possibili. Con il passare degli anni si andarono a creare dei veri e propri standard di combinazione di colore. Ed ecco che fecero il loro ingresso i due modelli di colore il modello RGB e quello CMYK

Colori RGB 

I colori RGB sono quelli più utilizzati sugli schermi. L’acronimo RGB corrisponde ai colori Red, Green, e Blue. Questi tre colori sono quelli da cui si parte per realizzare tutti gli altri tramite combinazione. Il modello RGB è chiamato anche additivo, in quanto funziona secondo un lavoro di aggiunta di luminosità a tutti e tre i colori sopra citati. Se uno dei tre colori non è presente si otterrà il nero. Invece: 

  • L’unione di verde e rosso, porta al giallo; 
  • La combinazione di rosso e blu da il color magenta:
  • Con il blu e verde insieme si ottiene il ciano. 

Se si combinano tutti e tre i colori insieme si arriva al bianco.

Lo standard RGB viene utilizzato molto per qualsiasi schermo dal computer, al televisore fino alla fotocamera digitale. Questo modello è molto utile soprattutto perchè da la possibilità di ricreare molteplici particolari nelle tonalità e nelle loro relative sfumature. Proprio per questo motivo è il modello più utilizzato per qualsiasi prodotto digitale, come cataloghi, brochure, siti web, qualsiasi immagine appunto virtuale

Colori CMYK 

Dal mondo del digitale si passa all’universo dello stampato, ed ecco che entrano in scena i colori del modello CMYK. Questo standard, al contrario del modello additivo RGB, si chiama appunto sottrattivo, in quanto con questo metodo, le tonalità da raggiungere si realizzano tramite la sovrapposizione di quattro colori principali, il ciano, il magenta, il giallo e il nero. 

L’acronimo CMYK appunto proviene dalle lettere iniziali dei colori appena citati, viene utilizzata la lettera K per indicare il colore nero, perchè la B di Black sarebbe potuta essere fraintesa con il Blue, presente invece nell’acrononimo del modello RGB

dai colori rgb ai colori cmyk

L’unione del colore nero in questo standard è fondamentale in quanto è impossibile ottenere questa tonalità combinando i tre colori già presenti. In più il colore nero è obbligatorio per realizzare sfumature più scure. 

Il modello CMYK è chiamato anche di quadricromia in quanto appunto è formato da quattro diversi colori ed è quello impiegato in tutti quegli strumenti che producono un documento stampato su carta, quindi anche plotter e stampanti multifunzione

Di norma si lavora sempre su immagini impostate sul modello RGB, ma una volta che si deve passare all’operazione di stampa questi documenti vengono convertiti nello standard CMYK. La differenza che più salta all’occhio è che i colori in RGB, quindi per il virtuale, risultano molto più brillanti e intensi, mentre quelli dei documenti posteriori alla stampa saranno leggermente più smorzati e meno lucidi. 

Pro.digi srl è all’avanguardia per quanto riguarda il settore delle stampanti multifunzione e dei plotter. Tutte le periferiche sono realizzate con le migliori tecnologie sul mercato per ottenere risultati molto soddisfacenti.